a livello locale, grazie all’utilizzo di posture che agiscano in funzione del rilassamento pelvico, lavorando in particolare con i chakra inferiori. L’utilizzo della terapia yoga come trattamento complementare al dolore cronico è ormai da diversi anni oggetto di studi che mettono in luce come la pratica sistematica dello yoga sia in grado di ridurre significativamente l’intensità del dolore.

​

a livello ormonale, attraverso pratiche di rilassamento mirate all’abbassamento dei livelli di estrogeni. È importante ricordare infatti che uno dei fattori caratteristici dell’endometriosi è proprio l’eccessiva produzione di estrogeni rispetto a quella del progesterone (e questo spiega perché questa malattia si presenta nelle donne in età fertile, durante la quale la produzione di estrogeni è naturalmente più elevata). Agiremo in particolare agendo sull’ipotalamo (responsabile, insieme all’ipofisi, della messa in circolo di estrogeni e progesterone) attraverso meditazioni guidate e pratiche di restorative yoga finalizzate ad un rilassamento profondo. 

a livello del sistema nervoso. Infine è proprio agendo sul sistema nervoso che è possibile “aiutare” l’ipotalamo a produrre meno estrogeni. In questo terzo tassello, il ruolo della terapia yoga sarà quindi quello di agire direttamente sulla stimolazione del nervo vago. È stato infatti recentemente riscontrato in uno studio pubblicato in Scientific Reports che le donne affette da endometriosi presentano una riduzione del tono vagale, e che la stimolazione del nervo vago può quindi essere considerata una possibile via terapeutica.

​